Città di Mercogliano
In epoca romana fu sede di piccoli insediamenti e di ville la cui aggregazione, verso il VI secolo d.C., segnò la nascita di un primo nucleo urbano. Divenuto casale di Avellino, questo fu dotato in epoca longobarda di un castello; tra i suoi primi signori figurano Ruggiero dell’Aquila e la famiglia Montefalcone.
Concessa in dono dall’imperatore Enrico VI (XII secolo) all’abbazia di Montevergine, sede della comunità monastica benedettina dei Virginiani, fondata nel 1124 da San Guglielmo da Vercelli, appartenne al monastero, con il titolo di baronia, fino alla prima metà del Quattrocento, quando passò alla Santa Casa dell’Annunziata di Napoli; da quest’ultima i Virginiani si affrancarono però nel 1588, riuscendo a conservare il controllo dell’abbazia di Montevergine e della casa di Loreto anche dopo la soppressione degli ordini religiosi, durante la dominazione francese.
Il toponimo deriva dal nome del dio latino MERCURIUS, con il suffisso aggettivale -ANUS. Si accede al centro storico dell’abitato varcando la porta dei Santi, ultimo residuo della cinta muraria medievale; del castello longobardo, distrutto da un incendio nel 1656 e recentemente restaurato, sono ancora visibili alcune parti murarie e una torre a pianta quadrata.
Il monumentale complesso abbaziale di Montevergine, ricco di opere d’arte di varie epoche, comprende la basilica originaria, ricostruita intorno al 1650 e contenente un baldacchino in mosaico di stile cosmatesco (XIII secolo), un tabernacolo del Quattrocento e un magnifico altare maggiore in mosaico fiorentino, e la basilica nuova (1961), in stile romanico modernizzato, che racchiude una venerata Madonna del Cavallini del XIII secolo.
Il settecentesco palazzo abbaziale di Loreto, eretto in stile tardo-barocco nel Settecento, custodisce arazzi di scuola fiamminga del XVI secolo. La chiesa di San Pietro, con campanile a bifore gotiche, è ricca di marmi, statue e arredi sacri.